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Lettera aperta del Presidente dell'associazione Associazione “Vivirometta” lettera aperta Quale presidente dell’associazione “Vivirometta” ritengo doveroso ringraziare quanti con il loro lavoro ed impegno hanno contribuito alla splendida riuscita della “festa dell’albero 2009” nonché tutti i partecipanti alla manifestazione, ad iniziare dai bambini e ragazzi intervenuti. Il mio saluto e ringraziamento va all’amministrazione comunale di Rometta, con il Sindaco Roberto Abbadessa ed il suo vice Pippo Saiya, il Corpo Forestale della Regione Sicilia di Rometta, con a capo il Maresciallo Orazio Tommaso, il nostro arciprete Padre Salvatore Perdichizzi, e quanti hanno contribuito con il loro impegno e con il loro lavoro alla riuscita della bella giornata dedicata agli alberi ed alla natura. In particolare, e non in ultimo, intendo ringraziare la dott.ssa Maria Ausilia Di Benedetto, brillante dirigente dell'Istituto Comprensivo Falcone e Borsellino, senza l’entusiastico contributo della quale la realizzata manifestazione non avrebbe avuto il successo che ha conseguito. Non posso non dare atto inoltre a Rocco Lombardo, a Franco Rizzo, a Andrea Venuto, a Paolo Arnò, a Santino Previti ed a tutti gli altri ragazzi di vivirometta, di una passione ed un impegno esemplari nell’ideare e realizzare le varie iniziative -solo iniziate con la “festa dell’albero-, e nello studiare ed individuare le soluzioni per gli atavici problemi che affliggono il nostro amato paese. Permettetemi di dirvi che per me è un piacere denso di una grande emozione, dopo dieci anni di opposizione e di condivisione di valori, vedere emergere le vostre capacità di ideazione, di programmazione, di realizzazione..ed anche -perché no- di ordine…dialettico. Apprezzo ancor più -devo dire- la vostra esemplare compostezza dinanzi ad atteggiamenti ed iniziative di uno squallore senza precedenti che, nel disprezzo più assoluto del bene comune, sono volti solo a “sporcare” il vostro impegno. Sono certo che vi sono tutti i presupposti affinché, finalmente, Rometta possa voltare pagina e si realizzino le condizioni per far si che i giovani romettesi possano vedere attuato il diritto a vivere, e vedere crescere i loro figli, nella terra dei loro genitori.
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