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Ai miei amici Come sempre, e come un mio collega ha avuto già modo di evidenziare nel suo modo di dire le cose, in questa fase pre-elettorale, tanti, dei soliti che da decenni si sono occupati di occupare le Istituzioni comunali per lucrare i piccoli privilegi ed i piccoli affari con cui condiscono la loro vita, incominciano a manifestare, tra di loro, con ansia, il grave pericolo che, se non risolvono i loro conflitti, nati dalle piccole spartizioni effettuate in modo non soddisfacente, per fare subito fronte comune, Nicola Merlino rischia di vincere le elezioni. Ed è un continuo… suonar di campane, volto a ottenere la consapevolezza di tutti, magari qualcuno più riottoso, su tale gravissimo pericolo incombente e… sempre evitato. I capannelli con cui riempiono i marciapiedi di via Nazionale, le riunioni pseudo-riservate, si aprono con evidenziare le piccole meschine beghe che li ha visti divisi e contrapposti e si chiudono sempre, allo stesso modo: "Vi state macchiando della più grave delle infamie! così facendo, se non ci mettiamo d'accordo, lo favorite con tutto quello che ne conseguirà!": Amico impiegato delle poste, ma tu pensi proprio che la mia modesta persona potrebbe mai affiancarsi alla tua? Questo gregge di uomini, sono da sempre indirizzati e sorretti, dai notabili conosciuti da me sin dai banchi di scuola, e dagli stessi utilizzati, con l'utilizzo del consenso della povera gente, in ragione degli uffici che svolgono, per realizzare, anch'essi, i loro piccoli profitti, conosciuti ormai da tutti. La mia vita pubblica, sorretta solo dall'amore per Rometta, è da sempre caratterizzata dal tentativo primario di tutti questi uomini, di isolarmi, per impedirmi di occuparmi del mio paese. Hanno un timore folle, io penso, ancor prima ed ancor più, di tutelare i loro piccoli interessi particolari a cui sono aggrappati con le unghie, che, una sana e competente amministrazione, possa far emergere, ancora di più, il grave ed irreparabile danno che hanno causato al mio amato paese ed alla mia gente. Non vi è assolutamente bisogno, carissimo amico medico conosciuto da sempre, che tu invogli i miei amici a "spaccare" Vivi Rometta, per allontanare la malaugurata possibilità che io possa amministrare, finalmente, alla mia età, insieme ai miei amici, il comune di Rometta. Voglio pubblicamente comunicare a te, e con te, a tutti quelli come te, per contribuire a renderti sereno, che il mio, inutile ed infruttifero, percorso politico, volto solamente a contribuire a far ritornare Rometta al ruolo che da sempre aveva occupato, finisce qui. Anzi è già finito, nell’ultima assemblea di Vivi Rometta, con il mio saluto ai miei amici, che mi hanno riempito sempre il cuore, consapevoli, come me, delle motivazioni per le quali, tu e quelli come te, avete sempre impedito, di rischiare che io ed i miei amici potessimo amministrare il comune di Rometta. Io lascio, ai miei incredibili e cari amici, che sempre mi sono stati accanto, nonostante tutto e tutti, il testimone di portare avanti, gli interessi di Rometta, bistrattati da tutti. Lascio a voi, cari amici, la fiammella che io mi sono sforzato di essere, che, con voi, è diventata un fuoco, e che rappresenta, per me, la speranza di avere, in qualche maniera, onorato le mie radici visceralmente legate alla mia terra ed alla mia gente. Nicola Merlino |
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