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Rassegna Stampa

Gazzetta del Sud

28/09/2002

rometta L'autorizzazione alla costruzione di un ipermercato

Interviene la Confcommercio

t.b.

ROMETTA – È necessario un approfondimento tra tutti i soggetti interessati o che ne hanno titolo, prima di procedere a qualunque scelta relativa all'insediamento di un Centro commerciale a Rometta marea. Lo sostiene, in una lettera inviata al sindaco e ai consiglieri comunali, nonché all'assessore regionale al Commercio, il direttore dell'Unione generale dei Commercianti, dottor Roberto Corona. Il responsabile provinciale della Confcommercio sostiene che «non si riesce a capire come sarebbe possibile la costruzione e quindi l'apertura di un ipermercato, nel caso in cui a tutti gli operatori commerciali (anche quelli del settore alimentare?) a quelli della somministrazione e via dicendo, operanti al momento a Rometta, fosse consentito di insediarsi all'interno del “Centro commerciale”. A quel punto – rileva Corona – avremmo le varie strade del Comune deserte e le botteghe esistenti rimarrebbero desolatamente vuote, insomma un Comune fantasma la cui vita, non solo commerciale, sarebbe trasferita all'interno della megastruttura. Non minore importanza riveste un altro interrogativo: ma cosa succederà nei Comuni limitrofi che sono un tutt'uno con Rometta? Che fine faranno tutte quelle attività che in un modo o nell'altro saranno coinvolte o forse travolte da una simile decisione?» Corona evidenzia ancora – riferendosi evidentemente alle dichiarazioni di alcuni amministratori comunali locali – che le disposizioni di legge non prevedono alcun automatismo tra la struttura edilizia che attiene al Prg e nel caso specifico al Piano di urbanistica commerciale di cui i Comuni devono dotarsi ed il rilascio delle autorizzazioni amministrative per lo svolgimento di attività di vendita al dettaglio e di quant'altro sia previsto nell'ambito del progetto in questione. «Va infine ricordato – aggiunge Corona – che l'assessore regionale al Commercio ha proposto alla giunta di governo che per i prossimi trenta mesi resti vigente la norma transitoria già insita nella legge 28/99 che vieta per gli insediamenti di grande dimensione, le nuove autorizzazioni perchè da alcuni monitoraggi, è risultato che i volumi di aree commerciali esistenti per il comparto alimentare e per quello dell'abbigliamento sono di gran lunga superiori ai reali fabbisogni e quindi alle capacità di spesa dei cittadini». Il direttore dell'Unione commercianti ricorda al sindaco che la legge 28/99 attribuisce alle organizzazioni provinciali maggiormente rappresentative delle imprese del commercio, responsabilità ancor più incisive che nel passato, soprattutto sulle nuove aperture delle “grandi superfici”. (t.b.)

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