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Gazzetta del Sud

24/04/2002

rometta / I consiglieri del gruppo “Il principio” danno battaglia Scintille in Consiglio sul bilancio

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Tonino Battaglia

ROMETTA – Ci sono volute nove ore di dibattito prima che il consiglio comunale di Rometta approvasse il bilancio di previsione 2002 e il piano triennale delle opere pubbliche. Una seduta fiume, nel corso della quale spesso il confronto si è tramutato in vero e proprio scontro verbale. Sia sul piano triennale sia sullo strumento finanziario, non sono mancate le critiche mosse non solo dall'opposizione capeggiata da Pippo Saija, ma anche dai consiglieri del gruppo autonomo “Il principio”. La prima miccia si accende quando in aula viene discusso l'emendamento, presentato dai 6 consiglieri d'opposizione e dai 3 del gruppo “Il principio”, relativo all'inserimento nel programma delle opere pubbliche 2002-2004, della realizzazione dell'impianto di pubblica illuminazione nella frazione Gimello-Gimello Monaci. I firmatari dell'emendamento propongono che l'opera – non prevista nel piano – venga finanziata con fondi provenienti dall'avanzo d'amministrazione per circa 130 mila euro. Proposta non condivisa dalla maggioranza, secondo cui non è ragionevole che l'esecuzione di tale opera debba essere finanziata con risorse comunali: «L'opera è legittima, ma toccare l'avanzo d'Amministrazione – afferma il capogruppo di maggioranza Santino Marmino – è un atto d'irresponsabilità nei confronti dei cittadini. Il comune deve affrontare il pagamento di diversi debiti fuori bilancio». «Irresponsabile è chi – replica Maria Andaloro de “Il principio” – non vede una situazione invivibile per gli abitanti di Gimello», mentre per Sandro Nava e Pippo Saija «non esiste il pericolo di un buco finanziario, perché il comune può contare su avanzi d'amministrazione del 2000 e del 2001 per oltre 1 milione di euro». Alla fine l'emendamento passa, anche con i voti della maggioranza. Il secondo scontro si verifica poi al momento di approvare lo strumento contabile. Sotto accusa un capitolo d'entrata di circa 400 milioni delle vecchie lire, provenienti dal recupero dell'evasione fiscale mediante l'accertamento territoriale per opera di una ditta privata. La minoranza ha votato contro (tranne Repici e Previti, usciti dall'aula prima della votazione) perché mancavano le relazioni degli uffici competenti che giustificassero tale entrata (ritenuta non riscuotibile entro il 2002), mentre i consiglieri de “Il principio” hanno sì votato il bilancio, ma hanno anch'essi espresso le loro critiche sulle immediate possibilità d'introito dall'accertamento fiscale. Quest'ultima questione sarà comunque dibattuta nel prossimo consiglio comunale.

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