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Repubblica.it

20/07/2002

Messina, deraglia un treno otto morti e oltre 30 feriti Tra le vittime, uno dei due macchinisti. L'altro è grave La sciagura in un punto difficile da raggiungere

L'espresso Palermo-Venezia è uscito dai binari nei pressi della stazione di Maretta Marea

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ROMA - Otto persone hanno perso la vita e una trentina sono rimaste ferite in un incidente ferroviario vicino a Messina. L'espresso 1935 da Palermo a Venezia è deragliato questo pomeriggio tra le stazioni di Venetico e Rometta Marea, entrambe nel messinese. Secondo la polizia ferroviaria la sciagura è stata causata da un problema tecnico - un guasto agli scambi - e non dal crollo di un ponte come era parso in un primo momento. Il convoglio era composto dal locomotore e sette carrozze, aveva a bordo 190 passeggeri tra cui molti turisti. E' partito dal capoluogo siciliano alle16 e sarebbe dovuto arrivare a Venezia Santa Lucia alle 10,10 di domani mattina. Aveva appena superato il ponte che, più tardi, si credeva crollato quando, per qualche motivo, il locomotore ha avuto uno "scarto" ed è uscito dai binari andando a sbattere contro una casa cantoniera e distruggendola. Quattro vagoni si sono schiantati contro la motrice, uno è rimasto in bilico, piegato sui binari, gli altri tre non hanno subito danni. Le vittime sono uno dei macchinisti, Saverio Nania, di Milazzo e sette passeggeri tra i quali una ragazza siciliana residente all'estero: si chiamava Maria Antonietta Mammana, aveva 24 anni e risulta residente a Ludsburg in Germania. Un'altra vittima, un giovane, era nello stesso scompartimento della ragazza e, forse, viaggiava con lei. Altri due corpi dovrebbero essere quelli di un cingalese di sua moglie. Il secondo conduttore, Marcello Ranieri è ferito gravemente, pare che, all'ospedale di Palermo abbiano dovuto amputargli le gambe per estrarlo dalle lamiere. Si parla anche di una bambina in condizioni talmente critiche da non poter essere trasportata. Altri feriti sarebbero in gravi condizioni. In totale ce ne sarebbero almeno 28 suddivisi in diversi ospedali. Sono state aperte due inchieste: uno della magistratura e una delle Fs. I primi testimoni, però, hanno parlato di scene agghiaccianti con alcuni vagoni sospesi nel vuoto. Sul posto lavorano polizia, carabinieri e vigili del fuoco. Ma poiché l'incidente è avvenuto in una zona distante dalla strada statale e particolarmente impervia da raggiungere i soccorsi, ai quali partecipano anche abitanti della zona, sono particolarmente difficoltosi. Per questo, da Messina, si stanno muovendo i militari della brigata meccanizzata "Aosta" di stanza nel capoluogo siciliano. "Non so spiegare cosa è uccesso, ero salita sul treno da poco... e all' improvviso è scoppiato il caos". E' la concitata testimonianza di una passeggera scampata al disastro dell' espresso deragliato, raccolta da alcuni reporter televisivi giunti sul posto. "Ero salita sul convoglio a Milazzo - ha raccontato la donna, ancora in evidente stato di choc, di fronte alle telecamere - ero a bordo da pochi minuti, stavo sistemando le valigie, quando ho sentito un rumore... ed è stato il caos... non so, non saprei nemmeno come spiegare". "Ricordo confusione, scene terrificanti - ha proseguito la donna - abbiamo preso in pieno una casa, il treno ha sbandato, le valigie cadevano da tutte le parti, poi urla, paura, sono uscita dal finestrino, e poi ho aiutato altre persone a uscire dai finestrini, tutto intorno era terrificante, ho fatto quello che potevo, è stato terribile". Il disastro ha un precedente, sulla stessa linea (la Palermo-Messina) che risale al giugno del 1979: in quel caso furono due treni a scontrarsi frontalmente all'interno della galleria S. Antonio, nei pressi della stazione di Barcellona, a circa 20 chilometri dal punto dell'incidente di oggi. Le vittime furono 12.

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