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Gazzetta del Sud

21/11/2002

Rometta Presentato il megaprogetto nel corso di un'animata assemblea popolare Ipermercato, confronto serrato

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Maria Saccà

ROMETTA – Nella gremita saletta del Gabbiano Club, si è svolto ieri il consiglio comunale ad adunanza popolare, con all'ordine del giorno l'eventuale realizzazione di uno dei più grossi centri commerciali della Sicilia a Rometta Marea, in contrada Due Torri. La convocazione di una seduta straordinaria del civico consesso, da parte del presidente del consiglio Stefano Barbera, si era resa indispensabile per poter fornire all'intera cittadinanza dettagliate informazioni sul progetto e sui costi di gestione. E, soprattutto, per poter cogliere le opinioni della gente, piuttosto contrastanti a dire il vero, dinnanzi a un possibile insediamento commerciale che comporterà inevitabili conseguenze socio-economiche al piccolo comune tirrenico. Un dialogo necessario dunque, tra tutti i soggetti interessati, prima di procedere a qualunque scelta relativa all'insediamento dell'imponente struttura commerciale. L'illustrazione tecnica riguardante l'opera è stata affidata all'ing. Bellinghieri, redattore del progetto. « Per qualunque struttura si provi a realizzare su un territorio – spiega Bellinghieri – è necessario che si valuti bene gli impatti ambientali e territoriali, in special modo quel che concerne la viabilità. Si è previsto un piano che permette un più facile collegamento tra lo sbocco autostradale A20 con la zona commerciale. Assieme a un raddoppio delle rampe di uscita e di entrata che porta direttamente all'ingresso del centro, senza che venga interessato in alcun modo il traffico cittadino. Il progetto presenta grandi numeri – ha precisato Bellinghieri – proprio per poter rappresentare un richiamo forte, tale da poter incidere sulla cittadinanza. L'intento è quello di abituarli al centro commerciale, non solo da un punto di vista economico, ma anche sociale. Dovrà essere il nuovo centro di ritrovo e un'opportunità di crescita sociale e culturale». E per quanto riguarda gli spazi a disposizione dei commercianti romettesi ha detto che si tratta di cinquemila metri quadrati, e credo che con questa opportunità i romettesi saranno padroni non solo di un'area, bensì di un'idea nuova e di un futuro migliore». Subito dopo Antonino Marchese, soggetto promotore nonché presidente della società CCT, ha esposto l'analisi srategica dell'insediamento. «Il paese ha dinnanzi un'opportunità unica – ha detto –, non siamo infatti di fronte al classico centro commerciale, bensì a un vero e proprio parco commerciale, unico in Sicilia». E sulle implicazioni socio-occupazionali ha aggiunto: «Si prevede l'impiego di almeno 500 giovani con contratto a tempo indeterminato, per non parlare dell'indotto che si verrebbe a creare attorno a tale struttura. Ciò comporterà un notevole incremento di profitti – ha concluso Marchese – non solo per le aziende del centro, ma anche per coloro che ne saranno rimaste fuori». La parola a questo punto è passata ai rappresentanti delle varie associazioni commerciali. Per Antonio Bisazza, presidente dell'Associazione commercianti di Rometta nonché consigliere di minoranza, si è di fronte a «un'opportunità unica, che favorirà di certo i commercianti non solo romettesi», ma sarebbe opportuno un nuovo incontro per approndire ulteriormente progetti e cifre. Giordano della Confcommercio si è riservato un giudizio dopo un approfondimento dei dati. Totalmente discordante il parere di Salvatore Villarosa presidente dell'associazione Commercianti “24 Marzo” di Barcellona. «Da tempo si cerca di rivalutare i nostri centri storici – ha rilevato Villarosa – e invece con l'apertura di un grosso centro commerciale le piccole imprese commerciali dovranno necessariamente chiudere, provocando ingenti danni non solo economici. Secondo studi statistici – ha proseguito– la caduta occupazionale sarà tremenda per tutto la zona tirrenica». Diversi gli interventi di esponenti politici locali. Tutti concordano nel chiedere chiarezza sui possibili impatti economici che si avranno nella zona. «Questo non significa essere contro – ha detto Piero La Tona, sindaco di Villafranca – ma non ritengo che sia la via giusta per approdare a un'economia produttiva». L'ultima parola spetterà al Consiglio comunale di Rometta.

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