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Gazzetta del Sud

03/01/2003

L'ipermercato di Rometta Dopo l'ok del presidente dei commercianti Spuntano le divisioni

Barbera chiede lo studio di fattibilità

Maria Saccà

ROMETTA – Si è sollevato un vespaio di polemiche attorno alle dichiarazioni rilasciate dal presidente dell'associazione commercianti e artigiani Antonio Bisazza circa il parere favorevole degli esercenti romettesi all'insediamento di un centro commerciale a Rometta Marea. Stefano Barbera, nella sua duplice veste di operatore commerciale e presidente del consiglio comunale, è tra i primi a raccomandare maggiore prudenza attorno alla vicenda. «Ho chiesto al direttivo dell'associazione commercianti ulteriori informazioni sui costi e i rischi in cui potrebbero incorrere le singole attività commerciali, qualora decidessero di far parte di questa "avventura" commerciale. Rimango dell'idea che l'impatto economico di una piccola attività sarà ben diversa rispetto a un esercizio in franchising – sostiene Barbera – e non posso che essere contrario a un progetto che serve per pochi. Sappiamo bene, infatti, che una larga fetta di esercenti romettesi, e mi riferisco in particolare a quelli del settore alimentare, saranno esclusi, ma nessuno ci spiega ancora che ne sarà della loro attività. Proprio per questo è opportuna una maggiore riflessione e, soprattutto, la redazione di uno studio di fattibilità. Ritengo che il peggiore errore che possiamo commettere è proprio quello di trovare in questa struttura la manna che risolva la crisi economica in cui versa il paese. Io non la penso così. Infine, non mi è sembrato che nell'ultima riunione dell'associazione ci sia stato un consenso totale. Rimangono ancora tanti i commercianti che si dicono perplessi o del tutto contrari all'iniziativa». A dare man forte alle dichiarazioni di Barbera, diversi commercianti e piccoli artigiani, che si proclamano ancora profondamente diffidenti sul progetto. «Non penso che sia la migliore opportunità per uno sviluppo economico del nostro paese – sostiene Giuseppe Spallino, commerciante di articoli per animali –. Ancora una volta si perde l'opportunità di sviluppare la nostra vocazione turistica, investendo sulle strutture turistiche che mancano del tutto. Molti di noi non capiscono il perché della mancanza di una ricerca di mercato che illustri, in modo chiaro e soprattutto indipendente, le reali ricadute economiche ed occupazionali. Il presidente e il direttivo dell'associazione commercianti stanno trattando in maniera superficiale questa faccenda, raccogliendo in maniera sommaria i pareri dei commercianti, affidandosi come nell'ultima riunione a questionari con domande "chiuse"». Piuttosto critico anche Giuseppe Romano, imprenditore locale nonché presidente della delegazione dell'Unione commercianti romettese (che fa capo alla Confcommercio): «Manifesto il mio dissenso di fronte a questo tipo di scelta che si intende fare sul nostro territorio, togliendo la possibilità di sfruttare quella zona con più opportuni interventi dal punto di vista turistico-alberghiera. Sarebbe più opportuno consorziare i vari commercianti ed artigiani locali dando vita, magari attraverso contributi regionali ed europei, a un nostro piccolo centro commerciale, ma di cui siamo noi i soggetti promotori, e non altri». E sull'operato dell'associazione commercianti commenta: «Non capisco tutta questa fretta da parte del direttivo dell'associazione, che peraltro non è affiliata e ufficializzata in alcun organismo nazionale o regionale, nell'accogliere questa grossa struttura commerciale, senza un preventivo studio sui costi e sull'impatto economico ed ambientale». Insomma, un dibattito aperto. È attesa la risposta ufficiale dell'Amministrazione comunale a cui spetta ogni decisione e che è stata formalmente invitata ad avviare quanto meno una conferenza dei servizi.

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