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Gazzetta del Sud

17/06/2003

Rometta Marea Proteste dai complessi “Romarea” e “Solemare”

Stesso mare ma anche stesse fogne

Maria Saccà

ROMETTA – Arrivano i villeggianti e con essi le proteste. Non sanno più a che santo votarsi gli abitanti del complesso Romarea, anche quest'anno costretti a denunciare la condizione di degrado in cui versa Contrada Vena e la sottilissima striscia di spiaggia antistante il complesso residenziale, che, nonostante la sua ridottissima estensione a causa dell'erosione del mare, è divenuta in questi ultimi mesi una vera e propria discarica a cielo aperto. Ma siccome i santi hanno ben altro a cui pensare, sono ancora gli amministratori, gli ufficiali sanitari e i vigili urbani che si susseguono in un susseguirsi di visite guidate promosse dagli stessi condomini, nel tentativo di far presente la penosa situazione in cui versano strade e arenile, e con l'esigua speranza di strappar loro l'ennesima promessa di una celere soluzione. «Io pago regolarmente le tasse – ci spiega Giovanni Zanghì, un messinese che da oltre vent'anni trascorre le proprie vacanze a Rometta Marea –, e penso che sia un mio sacrosanto diritto poter godere di strade più sicure e pulite, di una giornaliera raccolta dei rifiuti e di un accesso alla spiaggia percorribile. Ogni anno – continua – la situazione degenera, come nel caso della spiaggia ormai ridotta a lumicino per l'azione delle mareggiate a cui non si cerca di rimediare». «La situazione di quest'anno è addirittura paradossale – lamenta Massimo Minutoli, un consigliere del XIV quartiere che da diversi anni passa le vacanze nella frazione romettese – oltre ai soliti problemi, come i cassonetti dell'immondizia sempre insufficienti e mal distribuiti, ci siamo visti sbarrare l'accesso al mare da una collinetta di terra e rifiuti, oltre al fatto che questa strada è diventata ormai terra di conquista da parte di mandrie e animali selvaggi, che spesso ci vengono a “visitare” fin dentro il complesso». È sufficiente un breve sopralluogo nella zona per rendersi conto dello stato in cui versa via Vena, che non lascia alcun dubbio sul perché i suoi abitanti sono così snervati già a metà giungo. La stretta stradina, l'unica via d'accesso al complesso ricavata ai margini del torrente Saponara, è un “tripudio” di immondizia e degrado dove è possibile rinvenire di tutto, dagli scarichi delle piscine a cielo aperto ai rottami di auto abbandonate. Il comune – prosegue Zanghì – dovrebbe controllare la conformità dell'impianto fognario e degli scarichi delle piscine. Ma ogni anno è sempre la stessa storia, promesse che puntualmente vengono disattese». Lasciateci dietro le proteste del “Romarea”, altrove le cose non sono certo migliori. La scorsa domenica, ad esempio, più di un bagnante romettese si è visto rovinata la splendida mattinata a causa di una fuoriuscita di liquami fognari all'altezza del complesso “Solemare”. Immaginabili le proteste dei vacanzieri e gli strilli dei piccoli al seguito, costretti ad abbandonare in tutta fretta la spiaggia che in pochi minuti è stata attraversata dai rivoli maleodoranti. E siamo ancora a giugno.

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