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Rassegna Stampa

Gazzetta del Sud

23/07/2004

Rometta Marea I residenti del Golden Sunset

Scrivono alla Procura

Maria Saccà

ROMETTA – Si sono rivolti direttamente al Procuratore capo del Tribunale di Messina i residenti del complesso Golden Sunset, a Rometta Marea, per denunciare lo stato di totale abbandono in cui versa, ormai da più di un anno, il complesso residenziale. Nel comune di Rometta – scrivono alcuni residenti del Golden Sunset – e specificatamente nella frazione di Fondaco Nuovo si assiste a un quotidiana violazione delle leggi, che nel complesso ha comportato l'avvento di una infinita anarchia rappresentata non solo da chi ha occupato deliberatamente spazi del demanio, chiusura delle strade di accesso al mare, ma anche da chi, come l'Amministrazione comunale, non ha mai garantito all'interno di questo complesso, attraversato da una strada pubblica, la manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione, la pulizia giornaliera, la lotta all'abusivismo edilizio. «Si deve altresì evidenziare – si legge nella denuncia inoltrata al Procuratore capo affinchè si avvii un'inchiesta conoscitiva – che gli abitanti delle case in questione sono stati iscritti a ruolo per il pagamento della Tarsu e dell'Ici, e tale situazione di degrado e di disagio sono state ripetutamente rassegnate agli Organi municipali senza alcun riscontro». Una situazione divenuta ormai insostenibile e che già in passato era stato oggetto di esposti da parte dei residenti del complesso – la maggior parte di essi residenti stagionali – inviati al Comune romettese e alla stazione dei vigili urbani. «L'area del Golden Sunset – hanno dichiarato Giuseppa Conti, Felicia Cucinotti e Maria Tassone, cittadine messinesi che trascorrono gran parte della bella stagione a Rometta – sta progressivamente divenendo sempre più fatiscente. Si pensi, ad esempio, che siamo costretti a stare completamente al buio, nonostante siamo stati noi stessi a comprare i pali e le lampade installate sulla strada, oltre alla carente pulizia delle strade e la mancanza di acqua potabile. Una situazione – concludono – che inesorabilmente comporta tutta una serie di pericoli per i cittadini». «Le aree in questione – dichiara a sua volta il vicesindaco, Nino Visalli – sono proprietà privata, in quanto non sono mai state cedute al Comune. L'amministrazione – prosegue – ha più volte cercato di farsi carico della questione, ma sino ad oggi non è stato possibile risolvere la cosa attraverso procedure ordinarie. Pertanto – conclude – qualora sussistano le condizioni, l'amministrazione valuterà la possibilità di adottare provvedimenti straordinari».

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