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Rassegna Stampa

Gazzetta del Sud

10/07/1999

-Una risposta alla crescente richiest di turismo alternativo e naturalistico

-

-M.M.

Finalmente qualcosa si muove anche dalle nostre parti. Finalmente anche i Peloritani cominciano ad essere presi sul serio per quanto riguarda il turismo escursionistico, che ormai costituisce una voce molto importante nell'ambito del movimento vacanziero generale. Il merito è dell'Ispettorato ripartimentale delle Foreste di Messina che ha realizzato nel demanio di Rometta due percorsi di grande interesse e suggestione, che sicuramente non mancheranno, alla distanza, ben gestiti, di fare sentire i loro benefici effetti anche sull'economia locale. La richiesta in costante ascesa di turismo alternativo e naturalistico sta portando molti operatori a guardare a questo tipo di mercato con sempre maggiore interesse, tenuto conto del fatto che ci sono regioni come ad esempio il Trentino Alto Adige e il Veneto, che delle vacanze naturali hanno fatto un'industria in continua, inarrestabile crescita, invertendo, è il caso del Veneto, un ciclo storico che aveva portato molti cittadini ad abbandonare quelle terre per emigrare alla stregua dei siciliani e dei calabresi. Ogni anno, infatti, le Dolomiti sono letteralmente prese d'assalto, non solo dagli sciatori, ma anche dagli escursionisti che sciamano lungo la fittissima rete di sentieri tracciati, di cui è stato addirittura realizzato in Trentino un vero e proprio catasto. E moltissimi di questi escursionisti sono siciliani. La Sicilia, manco a dirlo, è in netto ritardo su questa strada, in quanto la cultura della montagna fatica a farsi strada, fatto paradossale se riflettiamo che, ad esempio, il 60% del territorio della provincia di Messina è montano. Timidi segnali di inversione di tendenza si colgono qua e là, anche se per ora si tratta di episodi isolati, slegati da un disegno logico complessivo. Uno di questi è sicuramente rappresentato, appunto, dai due itinerari realizzati dalla Forestale a Rometta (Unici esempi in Sicilia). Abbiamo detto si tratta di itinerari di grande interesse e suggestione. Niente di più vero in quanto entrambi offrono la possibilità non solo di imparare molte cose dell'ambiente in cui viviamo e di cui sappiamo poco, pochissimo, ma anche di poter ammirare scorci paesaggistici di ineguagliabile bellezza. Provare per credere. Anzi, camminare per credere. Entrambi, infatti, sono stati corredati di tabelle esplicative su tutto ciò che riguarda il territorio attraversato. Il primo sentiero si chiama “Brignoli”, misura 2 chilometri e 600 metri ed è stato disegnato soprattutto a fini didattici per i ragazzi delle scuole; il secondo, invece, si chiama “Girasì” ed è lungo 8 chilometri e mezzo. La speranza è che non rimangano due episodi isolati. Soddisfatto per il risultato conseguito e per l'enorme ritorno d'immagine il dott. Giuseppe Giaimi, capo dell'Ispettorato. «La Forestale, purtroppo, all'esterno – esordisce – è conosciuta perché pone limiti, chiede autorizzazioni. Spero – conclude – che in futuro quest'immagine cambi grazie all'attività educativa che svolgiamo nelle scuole e creando percorsi come questi di Rometta in cui permettiamo agli studenti di sperimentare sul campo quanto viene illustrato durante gli incontri a scuola. Molti mi chiedono: ma ne vale la pena ? Io rispondo senza esitazione di sì, perché credo profondamente nel metodo educativo e nei risultati che alla distanza esso possa dare». (m.m.)

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