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Gazzetta del Sud

03/09/2004

Gli operatori commerciali avanzano una proposta «Dateci il poliziotto di quartiere»

L'ALLARME DELLA SOCIETA' CIVILE

t.b.

La spirale criminosa che negli ultimi 15 giorni ha interessato soprattutto i centri di Rometta e Spadafora suscita non poca preoccupazione tra i cittadini delle due comunità. A sentirsi maggiormente nel mirino sono ovviamente gli operatori commerciali, i quali non fanno mistero delle loro paure nei confronti di raid sempre più frequenti. «Non erano mai accaduti fatti così eclatanti - commenta Antonio Bisazza, titolare di un negozio d'abbigliamento a Rometta Marea - i commercianti non si sentono tutelati e qualcuno addirittura ha anticipato l'orario di chiusura per evitare di correre rischi. È evidente che le unità a disposizione delle forze dell'ordine sono troppo poche. Dovrebbero essere raddoppiate, almeno nel periodo estivo, quando la popolazione diventa tre volte quella residente d'inverno. Così come dovrebbe essere rinfoltito l'organico della polizia municipale». «Non si può negare che spesso viviamo con apprensione - affermano Maria Scandurra e Giovanni Ruggero, gestori di una gioielleria a Rometta Marea -. Ci vorrebbe una sorveglianza maggiore in momenti particolari come la chiusura, magari con l'istituzione dei vigili di quartiere». Una proposta che trovato piena consonanza nelle parole di molti altri operatori commerciali come in quelle, per esempio, della signora Rosalia Antonacci e Dario De Gaetano, anch'essi gestori di una gioielleria, ma a Spadafora: «La sola presenza di qualche agente in divisa per le strade e i marciapiedi del paese già potrebbe scoraggiare qualche malintenzionato». poi, in definitiva, si tratterebbe solo di qualche strada, prevalentemente la Nazionale perché è su di questa che si affacciano soprattutto gli esercizi commerciali. Sulla stessa nota anche Giuseppe Rizzo e Antonio Costantino, titolari rispettivamente di un calzaturificio e di un negozio d'abbigliamento a Spadafora: «Qualche tempo fa Spadafora sembrava un'isola felice - dice Rizzo - ma ora bisogna fare i conti anche con questa realtà. La presenza delle forze dell'ordine c'è, ma forse in certi momenti è necessario un maggiore controllo sul territorio. I carabinieri lavorano e lo vediamo tutti i giorno - afferma dal canto suo Costantino - ma un esperimento come quello del poliziotto di quartiere potrebbe essere una soluzione in più per scoraggiare i malviventi». Anche se non colpita direttamente da quest'ultima offensiva criminosa, anche a Villafranca Tirrena si sente particolarmente il problema sicurezza: «Con l'arrivo dei villeggianti estivi - afferma il gioielliere Giuseppe Santoro - si verifica sempre uno squilibrio dovuto all'aumento della popolazione. Il bacino d'utenza dei comuni tirrenici diventa quella di una grande città. Per questo è necessario trovare forme d'organizzazione per il controllo del territorio che prevedono l'impiego di maggiori unità, magari anche con progetti di consorzio tra i vari comuni». Insomma, la variabile dei flussi di residenza dovrebbe indurre a ripensare le strategie di monitoraggio del territorio. Maggiore controllo lo invoca anche Giacomo Anastasi, il quale gestisce una tabaccheria a Villafranca e che ha vissuto più di una volta sulla propria pelle la brutta esperienza di dover subire una rapina. «Forse ci vuole pi— controllo - afferma infine Domenico Vizzone - titolare di un negozio di mobili a Rometta Marea - ma purtroppo è la nostra realtà degradata che genera questi fenomeni criminali. Il problema reale è che manca il lavoro, ecco perché c'è un diffuso proliferare di giovai che si danno alla malavita».

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