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Gazzetta del Sud

22/12/2004

Incendio distrugge presepe a Rometta

Accertata la matrice dolosa del rogo

Tonino Battaglia

ROMETTA – Un inaudito atto di vandalismo ha risvegliato bruscamente ieri mattina gli abitanti di Rometta centro. Ignoti nella notte hanno appiccato il fuoco nientemeno che a tre capannine del presepe allestito da un gruppo di giovani locali nella zona di Porta Messina, tra il parco del belvedere e le grotte a ridosso della piccola chiesa S. Maria La Scala. Le fiamme hanno ridotto a un cumulo di cenere mobili, manichini e congegni meccanici che servivano alla riproduzione di scene di vita quotidiana all'interno di ogni capanna. Un gesto assurdo e inqualificabile, sulla cui matrice dolosa non sembrerebbero esserci dubbi, dal momento che le tre capanne si trovano troppo distanti l'una dall'altra per ipotizzare una fatalità. A dare l'allarme ieri mattina è stato il vicesindaco della cittadina tirrenica, Nino Visalli, che ha scoperto l'amara sorpresa durante un sopralluogo con alcuni operai del comune. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Rometta, al comando del maresciallo Francesco Risitano, i quali hanno effettuato i rilievi del caso e stanno ora indagando su un episodio davvero grave. Non si era ancora registrato un atto di teppismo contro un simbolo della cristianità e della pace, per la cui realizzazione un gruppo di 30 persone aveva lavorato incessantemente per circa due mesi. «Il Presepe è il segno della fede in Dio», recita una citazione di Papa Giovanni Paolo II sullo striscione che annuncia la rievocazione della Natività all'entrata di Porta Messina. Evidentemente ai balordi questo non importa.

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