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Gazzetta del Sud

26/05/2005

Villafranca, Rometta e Saponara alla ricerca di nuove strategie di sviluppo Turismo e specificità territoriali

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Orazio Bonfiglio

VILLAFRANCA – Turismo: istruzioni per l'uso. Questo il senso del convegno itinerante Motris promosso dal consorzio dei comuni Villafranca, Rometta e Saponara tenuto nell'aula consiliare del primo centro. Numerosi i relatori. A presiedere il convegno-seminario il prof. Luigi Urbani, dell'Università di Palermo, il quale ha parlato delle potenzialità recettive turistiche della Sicilia riassumendo gli ultimi 50 anni di storia economica e turistica, di scelte soprattutto sbagliate che hanno inchiodato la nostra regione ad una penuria di attività lavorative con uno sviluppo sempre sul punto di essere avviato ma che non riesce mai a partire nonostante le buone intenzioni. «Si è passati da un industrialismo selvaggio – dichiara Urbani – a una dismissione repentina in pochi anni. Dobbiamo puntare sui nostri prodotti naturali – vino, olio, frutta – solo per citarne alcuni». Ma il tema centrale del seminario, dal titolo "Dalle vie dell'orso e del brigante ai mari di Eolo", pone al centro i comuni che hanno proposto il convegno. Rivalutare turisticamente questi centri, non solo attraverso il sole e il mare, ma soprattutto offrendo ai turisti dei percorsi storico-culturali che il territorio può offrire. Ognuno dei tre sindaci ha spiegato agli intervenuti le vicende dei comuni rappresentati: La Tona (Villafranca) il bandito Pasquale Bruno, Curreri (Saponara) la sfilata dell'Orso e infine Etna (Rometta) il borgo Pantano. Pantano è un piccolo centro di Rometta superiore, che negli anni '60 venne abbandonato in conseguenza del boom industriale. «La particolarità che oggi gli studenti della facoltà di Architettura di Reggio Calabria stanno analizzando, è che le abitazioni sono rimaste intatte – ha affermato la dott. Stella Sciarrone – con un caratteristico sistema di raccolta delle acque piovane, che vengono convogliate in un serbatoio fruibile anche dalle famiglie vicine». L'obiettivo è di riportare alla luce quest'area e renderla accessibile ai visitatori. Gli altri relatori hanno discusso su altri centri siciliani e la possibilità di interagire con i Paesi del bacino del Mediterraneo vista la presenza di docenti provenienti da Francia, Malta ed Egitto.

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