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Gazzetta del Sud

10/07/2005

Illustrato dal dott. Ientile, presidente del consorzio “Itinerari Basiliani” Il nuovo sistema turistico e culturale della Valdemone

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Marialuisa Distefano

MESSINA – «Un interlocutore imprenditoriale per unire le risorse culturali, archeologiche, religiose e le giovani intelligenze troppo spesso in fuga da Messina», queste le parole introduttive con cui il dott. Maurizio Ientile, presidente del Consorzio Itinerari Basiliani, ha presentato il nuovo sistema turistico culturale del Valdemone. Un progetto, sorto nell'omonimo consorzio lo scorso 26 aprile, e adesso consegnato ufficialmente all'attenzione della città, con il patrocinio dell'Arcidiocesi e dell'Università di Messina. A suggellare la manifestazione, tenutasi nell'Auditorium Mons. Fasola di via S.Filippo Bianchi, anche l'Arcivescovo di Messina e Archimandrita del S.S. Salvatore, Mons. Giovanni Marra, e il prof. Angelo Sindoni, prorettore delegato all'area umanistica, che ha recato i saluti del rettore Francesco Tomasello. «Quello conservato dall'Arcivescovo di Messina è un titolo antico ereditato dalla presenza nella città della Basilica del SS. Salvatore e del rispettivo capitolo archimandritale – afferma Mons. Marra – è una storia antica da rivalutare anche dal punto di vista economico, facendo leva sulle bellezze naturalistiche dell'isola, sui beni culturali e sulla professionalità dei giovani». La cultura greco-bizantina ha caratterizzato la popolazione siciliana per oltre mille anni, un enorme bacino di risorse da riscoprire e rivalutare. «I Basiliani evocano la nostra identità antropologica di siciliani – spiega il prof. Sindoni – hanno costituito la base dell'ordinamento sociale e civile per secoli: le fonti testimoniano che Rometta Superiore fu la roccaforte dell'isola, l'ultima a cadere nel 965 a.C. in mano agli Arabi, mentre la nostra Messina fu l'ultimo centro ad essere riconquistato dai Normanni nel 1066». Secondo quanto esposto nella relazione del prof. Corrado Tocci, presidente dell'Irst (Istituto Ricerca Settore Terziario) fondato a Roma nel 1987 e oggi tra le dieci imprese associate al Consorzio, il progetto “Itinerari Brasiliani” si colloca in una prospettiva europea, rispondendo ai canoni enunciati dal Rapporto Delors, redatto dall'Unesco sull'educazione del XXI secolo. «L'Irst farà da incubatore educativo e formativo del progetto – aggiunge il dott. Luigi Gerbino – invitando, come ribadito nel Delors, a diventare cittadini del mondo senza perdere il contatto con le proprie radici culturali». Alla cerimonia di presentazione sono, inoltre, intervenute la prof. Marina Sgarlata, docente di Storia Medievale, Università di Palermo, e la prof. Paola Colace Radici, del Dipartimento di Filologia e Linguistica della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Messina. «L'università organizzerà a settembre un corso di seminari coordinati dal prof. Antonino Zumbo, che spazieranno sugli aspetti linguistici, storici, religiosi, topografici, numismatici e artistici degli insediamenti basialini di tutta l'area dello Stretto» delucida la prof. Colace. Anche i reperti rupestri hanno destato particolare suggestione nelle ricerche condotte dalla prof. Sgarlata, che ha, inoltre, presentato il risultato degli studi su un manoscritto redatto nel 1500 da Camillo Camiliani e appena ritrovato: le nostre coste siciliane sono descritte e disegnate con dovizia di particolari, che hanno prodotto un fascino magnetico sul pubblico che ha partecipato alla relazione della docente palermitana. Al varo a settembre, infine, da parte del Consorzio la scuola di iconografia, unica nel meridione.

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