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Gazzetta del Sud

23/09/2005

Ato2: oggi riunione a furnari

E i sindaci contestano le tariffe Rsu

Giovanni Petrungaro

MILAZZO – Le tariffe dell'Ato 2 sono triplicate rispetto a quando la gestione del servizio era curata dai Comuni. Per tale ragione è opportuno subito operare dei correttivi per evitare che la gente esasperata si ribelli. Un pensiero unanime quello dei sindaci del comprensorio tirrenico aderenti al Pit 22 e al Patto territoriale del Tirreno (Condrò, Gualtieri, Monforte San Giorgio, Pace del Mela, Roccavaldina, Rometta, Santa Lucia del Mela, San Filippo del Mela, San Pier Niceto, Saponara, Spadafora, Roccavaldina, Torregrotta e Villafranca) che su iniziativa del sindaco di Venetico Francesco Rizzo si sono riuniti nell'aula consiliare del comune venetichese per affrontare le problematiche relative all'applicazione delle tariffe Rsu stabilite dall'Ato Me2. Al termine degli interventi, i presenti hanno approvato all'unanimità un documento nel quale si esprime «forte preoccupazione per i ruoli che l'Ato Me 2 ha emesso e che prevedono abnormi aumenti rispetto a quelli emessi dai Comuni quando il servizio Rsu era competenza delle locali amministrazioni. Nello specifico le tariffe comunicate ai Comuni dall'Ato 2 Me2 risultano duplicate ed in alcuni casi triplicate a fronte di un servizio non ancora a regime rispetto a quanto previsto dalla convenzione (Rsu, pulizia piazze e strade anche esterne, pulizie pozzetti, scerbatura). Il documento sarà illustrato oggi anche agli altri Comuni soci dell'Ato 2 Me, nel corso di una riunione già fissata al Comune di Furnari. Nel corso dello stesso incontro sarà lanciata la proposta di istituire un tavolo di confronto con gli amministratori dell'Ato2 e con la Genesu, al fine di verificare la corretta e puntuale applicazione della tariffa, giudicata dai sindaci «effettivamente sproporzionata rispetto ai servizi erogati». E l'incontro odierno sarà sicuramente utile anche per una rilettura più attenta della convenzione stipulata tra l'Ato e i Comuni che, in alcuni aspetti non fa gli interessi dei cittadini.

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