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Rassegna Stampa

Gazzetta del Sud

03/12/2005

Faceva prostituire la figlia, arrestata In manette anche un pensionato, amico della donna, trovato in casa con la minore

Rometta Marea L'intervento dei carabinieri dopo la drammatica telefonata della vittima, una ragazzina di sedici anni

Giovanni Petrungaro

ROMETTA MAREA – Una drammatica telefonata ai carabinieri ha fatto emergere ieri una squallida vicenda, della quale è rimasta vittima una minorenne, costretta a unirsi con un anziano, sotto gli occhi della madre. A finire in manette quest'ultima, una donna di 48 anni, già nota alle forze dell'ordine per reati legati alla prostituzione e un pensionato settantenne di Merì. Di entrambi, gli inquirenti non hanno fornito le generalità per tutelare la ragazza, appena sedicenne. Quella che le forze dell'ordine hanno definito una turpe storia dai contorni ancora non totalmente ricostruiti si è consumata in un'abitazione di Rometta Marea. I due arrestati sono stati tradotti al carcere di Gazzi su disposizione del sostituto procuratore di Messina, dottor Cavallo. Alla donna viene contestato lo sfruttamento della prostituzione, al pensionato la violenza sessuale, con l'aggravante per entrambi della minore età della vittima. In buona sostanza la donna avrebbe permesso, dietro retribuzione, all'uomo, che a quanto pare ben conosceva, di avere rapporti sessuali con la figlia. L'intervento delle forze dell'ordine è scattato ieri mattina intorno alle 10. A determinarlo una telefonata alla stazione dei carabinieri di Rometta. Dall'altra parte della cornetta la voce di una ragazza che denunciava l'imminente violenza sessuale, chiedendo aiuto. Una voce, a quanto sembra, tremante, che ha invitato i militari dell'Arma a recarsi immediatamente in un appartamento di Rometta Marea per verificare quanto segnalato. Al comando del luogotenente Francesco Risitano, i carabinieri hanno raggiunto la zona indicata e quindi l'appartamento, e lì hanno trovato conferma di tutto. All'interno dell'abitazione, tre persone, un uomo anziano, una donna e la ragazza. È bastato un piccolo sopralluogo, per far rinvenire ai carabinieri le prove dell'avvenuto rapporto sessuale tra l'anziano e la minore. A quel punto per l'uomo e per la donna sono scattate le manette. Entrambi hanno respinto le accuse, ma dopo essere stati condotti in caserma per le formalità di rito, sono stati associati a Gazzi. La ragazza, chiaramente ancora sotto choc, ma certa di essere uscita da un incubo è stata costantemente seguita dai militari. Senza quel momento di autentico coraggio forse mai sarebbe uscita dal tunnel. Gli inquirenti hanno successivamente ricostruito anche l'ambiente nel quale si sarebbe sviluppata la vicenda. Un ambiente degradato, con la donna – separata da diversi anni – che viveva assieme alla figlia in condizioni economiche difficili. Nulla però da far giustificare un simile comportamento. Il proseguo delle indagini servirà a chiarire da quanto tempo durava tanto squallore, ma è fuor di dubbio che lo scatto d'orgoglio della vittima, che sta vivendo proprio la fase più delicata dell'adolescenza, e soprattutto i precedenti della madre, finita in passato nei guai proprio per reati legati alla prostituzione, potrebbero essere l'eloquente dimostrazione che tale situazione si trascinava da tempo. Ma ci sono altri tasselli sui quali gli investigatori intendono far chiarezza. Se, ad esempio, la minore è stata costretta a rapporti sessuali solo con l'arrestato, oppure con altre persone ancora non individuate; l'arco di tempo nel quale si è trascinato tanto orrore e soprattutto l'esistenza di eventuali coperture. Appare impossibile infatti che in una comunità piccola come la frazione marina di Rometta, dove spesso si sa tutto di tutti, nessuno fosse a conoscenza di quanto accadeva in quell'appartamento. Di fatto, solo il coraggio di una ragazzina ha permesso di chiudere una storia che, diversamente, avrebbe potuto avere un epilogo anche drammatico.

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