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Rassegna Stampa
28/05/2008 |
Il "day after" di Spadafora e dintorni Emergenza incendi Orazio Bonfiglio "E qualcosa rimane...." cantava Francesco De Gregori. Qualcosa, per fortuna, rimane a San Martino e Grangiara le frazioni più colpite dal rogo di martedi che ha devastato ettari di macchia mediterranea, ma soprattutto tre feriti, diverse aziende in ginocchio, numerose case danneggiate e tanta paura tra i cittadini spadaforesi. Alcuni scrutano l'orizzonte dalla piazza di San Martino che offre un panorama completamente mutato in sole 24 ore: dalla rigogliosa vegetazione sempreverde ad un tappeto nero di alberi distrutti dalle fiamme. SAN MARTINO A Spadafora l'emergenza è finita, ma quelle persone che ancora sbigottite scrutano l'orizzonte, si chiedono il perchè di tanta furia e del ritardo dei soccorsi. Intanto i due canadair della Protezione Civile sono in volo dall'alba e continuano la spola con il mare per spegnere le fiamme sul versante di Rometta che ancora brucia. Percorrendo la strada provinciale che conduce al centro abitato di San Martino, inaccessibile fino a 12 ore prima, si notano i segni del "day after": pali telefonici spezzati, cavi pendenti, distese di uliveti che ancora bruciano e gli operai della Provincia che lavorano per sgomberare la strada e consentire ai residenti ed ai Vigili del Fuoco di poter raggiungere la Statale e la frazione collinare. CITTADINI Tra i residenti ci sono ancora paura, sbigottimento ma anche rabbia per i soccorsi giunti in ritardo."Il fuoco stava per attaccare casa mia - dichiara un cittadino che ha ancora gli occhi rossi per il fumo di ieri, ma per fortuna ce l'ho fatta a portare in salvo la mia famiglia". Un altro signore ci racconta di seri problemi avuti per riuscire a salvare i suoi poderi e raggiungere casa: "Ieri, durante quell'inferno ero a lavorare - afferma il signor Antonio - e ho seguito tutto al telefono con mia moglie. La mia famiglia non ha subito ripercussioni, ma due miei appezzamenti di terreno sono andati distrutti e occorrerà ripartire". Un giovane, invece, ci racconta che vive a Spadafora centro, ma ha amici a San Martino: "Ho avuto paura soprattutto per i miei amici, visto che le fiamme non hanno toccato la mia abitazione. Ma io ero qui con loro e ci sono rimasto per tutto il tempo. Abbiamo anche aiutato a far evacuare le case soprattutto gli anziani che per paura ed attaccamento non volevano uscire". Già gli anziani, che insieme a bambini e disabili, sono stati il primo pensiero dei soccorritori. "Io sono andato a cercare di salvare i miei animali - dichiara un signore attempato - ma purtroppo è stato tutto inutile ho perso i miei conigli, le mie galline". FALEGNAMERIA In piazza si radunano tante persone che si raccontano tra di loro i danni subiti. Ad alcune persone le fiamme hanno danneggiato le pareti esterne, ad altri hanno bruciato la vegetazione, ma nei loro occhi si legge la paura e la rabbia per quei soccorsi giunti in ritardo: "Il fuoco ci ha circondati - dichiarano quasi tutti in coro- sin dal primo pomeriggio e gli aiuti sono arrivati tardi. Abbiamo telefonato a tutti". Ma in questi momenti di estrema emergenza è difficile riuscire ad intervenire in tutti i posti. Occorre agire per priorità, ma soprattutto se le strade di collegamento consentono l'accesso. Ritornando verso la Statale il titolare della falegnameria distrutta, Fabrizio Duca racconta i momenti di panico. "Stavamo lavorando - afferma il titolare - insieme a mio figlio ed altri tre dipendenti quando il fuoco ci ha sorpresi e quasi travolti. Abbiamo avuto solo il tempo di prendere le automobili e andare via. Se non ce ne fossimo accorti sarebbe finita come a Patti". Poi il pensiero corre all'azienda messa in ginocchio: "35 anni di lavoro - dichiara affranto il signor Duca - andati letteralmente in fumo. Il sindaco mi ha assicurato che chiederà lo stato di calamità. Se così non sarà questo segnerà la fine della mia attività lavorativa". ROMETTA Seppure a Spadafora il peggio ormai è passato sul territorio che brucia da ormai cinque giorni insistono altri focolai di macchia mediterranea che vedono impegnati diverse squadre di Vigili del Fuoco e Corpo Forestale impegnate a spegnere i roghi. Nella giornata di oggi brucia il verde in contrada Campogrosso di Spadafora e vegetazione nel territorio di Rometta. MESSINA Sul fronte Nord di Messina le fiamme si sono sviluppate soprattutto tra Tarantonio e Orto Liuzzo. Si è rischiato, inoltre, un replay della giornata di mercoledi poichè il fumo degli incendi che costeggiano l'autostrada ha provocato problemi di visibilità alle auto in transito, ma la Polizia Stradale non ha ritenuto necessario dover bloccare l'autostrada A 20, come fatto il giorno prima. Anche il paesaggio che costeggia i viadotti dell'autostrada ha subito pesanti mutamenti visto che buona parte di arbusti e vegetazione sono andati in fiamme. La situazione più difficile si è avuta a Salice dove il fuoco ha lambito diverse abitazioni del centro collinare messinese. Orazio Bonfiglio |