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Gazzetta del Sud

27/07/2002

rometta / Cinque banditi bloccano l'auto del direttore e lo costringono a seguirli sino all'ufficio postale Rapina con sequestro

Arraffati trentamila euro. Decisivo il ruolo di una donna

Tonino Battaglia

ROMETTA – Colpo grosso, con tecnica da Far West, ieri mattina all'ufficio postale di Rometta centro. Una banda di cinque rapinatori (tra cui una donna) ha prima sequestrato il direttore dell'ufficio postale di via Umberto I, Luigi Trifirò, 50 anni residente a Venetico, facendosi successivamente consegnare – sotto la minaccia di una pistola – la somma di 30mila euro. Fortunatamente per il funzionario delle Poste italiane la disavventura si è risolta solo con un grosso spavento, ma sicuramente ieri Trifirò ha vissuto momenti di vero terrore che difficilmente potrà rimuovere dalla memoria. Tutto è accaduto intorno alle 8, e da come sono andate le cose, probabilmente i rapinatori studiavano da giorni questo colpo e conoscevano bene gli spostamenti del direttore dell'agenzia postale del centro collinare. Come ogni mattina, infatti, Trifirò stava viaggiando a bordo della sua Alfa 33 sulla Provinciale che da Venetico conduce a Rometta, quando, in prossimità del poggio denominato Palostrico, è stato affiancato e poi stretto sul ciglio della strada da un'altra vettura, una Fiat Uno, che lo ha costretto a fermarsi. Dall'utilitaria è sceso il commando dei cinque rapinatori, tutti a volto scoperto, uno dei quali gli ha puntato la pistola contro e gli ha intimato di sedersi con lui sul sedile posteriore dell'auto, mentre altri due montavano su quelli anteriori e sfrecciavano via, a bordo dell'Alfa 33. Ma la prima sosta non è stata all'ufficio postale di Rometta, bensì nelle campagne di S. Domenica, dove i banditi hanno abbandonato l'auto (che fra l'altro nelle concitate fasi del sequestro di persona aveva riportato la foratura di uno pneumatico) e sono saltati tutti sulla Fiat Uno che seguiva l'Alfa. Una volta arrivati nei pressi dell'ufficio Pt, sempre sotto la minaccia dell'arma, è stato intimato al direttore dell'agenzia postale di scendere dall'auto e di incamminarsi a braccetto della donna che faceva parte del commando (facendo credere dunque che si trattava di una sua collega). Direttore e “collega” sono arrivati di fronte alla saracinesca dell'ufficio postale proprio nel momento in cui si è fermato il furgone portavalori che doveva consegnare un grosso quantitativo di denaro. E qui siamo alla nota curiosa, che ha lasciato perplessi gli investigatori: sembra infatti che il sacco con gli euro sia stato consegnato proprio alla rapinatrice, scambiata evidentemente per una dipendente postale. Sempre sotto la minaccia dell'arma da fuoco, i malviventi hanno quindi atteso che il furgone si allontanasse ed hanno poi preteso anche l'apertura della cassaforte per arraffare i contanti in essa custoditi. Non contenti di ciò, si sarebbero fatti consegnare anche i pochi spiccioli che Trifirò aveva in tasca. Dai successivi conteggi il totale della refurtiva sottratta è ammontato a 30mila euro. Il commando è quindi fuggito a tutta velocità a bordo della Fiat Uno facendo perdere le proprie tracce nelle vallate che circondano Rometta. Scattato l'allarme, sono intervenuti i carabinieri della stazione di Rometta, i quali hanno battuto tutta la zona circostante con posti di blocco e pattugliamenti, ma i banditi sono riusciti per il momento a far perdere le loro tracce. L'Alfa 33 del direttore dell'agenzia Pt di via Umberto I è stata ritrovata più a tardi nel territorio di San Pier Niceto, in prossimità del torrente Bagheria.

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