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Rassegna Stampa
25/02/2003 |
“Cartelle pazze” a Rometta Chiesto il ritiro in autotutela degli avvisi per Ici, Tarsu e Tosap Maria Saccà ROMETTA – Si diffonde il malcontento tra i romettesi che in questi ultimi tre mesi si sono visti notificati gli avvisi di accertamento dell'imposta comunale sugli immobili e quella relativa ai rifiuti solidi urbani. Contestati i criteri seguiti dalla società “Sit Service” snc, incaricata dal Comune romettese di gestire il servizio di rilevazione generale del territorio comunale, allo scopo di recuperare aree di evasione fiscale, in relazione all'Ici, Tarsu e Tosap, il tutto con un compenso fissato nella percentuale del 25% (più Iva) che matura al momento dell'effettiva riscossione da parte del Comune delle accertate somme evase dal contribuente. Servizio che fu affidato alla società calabra dall'amministrazione Etna esattamente un anno fa, e che nello specifico prevede il censimento analitico- descrittivo di tutti gli immobili esistenti e il controllo delle pratiche di condono edilizio. I primi avvisi di accertamento sono stati notificati nel mese di ottobre, e fino ad oggi circa 750 utenti hanno ricevuto tale avviso. Se in precedenza a dare battaglia al provvedimento adottato dalla giunta Etna furono l'opposizione “Vivi Rometta” e il gruppo consiliare de “Il Principio”, che in diverse occasioni avevano esortato Etna a revocare l'incarico alla società, oggi sono i cittadini romettesi a manifestare il proprio malumore. Molti infatti – si parla di circa un centinaio di ricorsi presentati al Comune e alla Commissione Tributaria Provinciale – denunciano errori ed inesattezze contenuti negli avvisi di accertamento. Per quel che riguarda l'accertamento Ici, a diversi contribuenti si è richiesto il pagamento di somme che avevano precedentemente versato. Per quanto concerne l'imposta sui rifiuti, pare che siano state tassate aree esenti da imposte, quali aree comuni condominiali, posti auto e strade. Dunque cartelle pazze anche a Rometta? Diversi contribuenti, secondo quanto evidenziato nei ricorsi, denunciano addirittura l'illegittimità di tali atti perché notificati in violazione alle procedure dettate dall'art.73 del D. Lgs 507/93, secondo cui il contribuente ha il diritto di essere preavvisato qualora il Comune dia inizio alla fase istruttoria di un accertamento tributario nei suoi confronti. Ma non solo. Come più volte hanno sostenuto in consiglio comunale i consiglieri de “Il Principio”, la società “Sit Service” snc, interessata nell'attività complementare all'accertamento tributario, come appunto il censimento degli immobili, non risulta essere iscritta all'apposito Albo istituito presso il ministero dell'Economia e delle Finanze, come precisa D.M. 289/2000 e una nota dello stesso ministero del giugno del 2001. È assurdo chiedere ai cittadini il pagamento di tributi non dovuti – afferma Nava, capogruppo de “Il Principio” -, sarebbe giusto che il sindaco decidesse di annullare in autotutela tutti gli avvisi di accertamento. Così non si aprirebbe un contenzioso deleterio per l'Ente, costretto a sborsare cospicue somme a favore di legali, senza contare che si risparmierebbero alla comunità inutili ed ingiusti disagi». |