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Rassegna Stampa
01/07/2004 |
Nel Messinese quindici centri inseriti in fascia uno Tutti i comuni a rischio sismico - Sono sismici ora tutti i comuni e l'unica differenza è il grado di esposizione al rischio, con le relative fasce. Solo nel messinese, con la nuova normativa, transitano da zona due in zona uno (la più severa) quindici comuni: Alì, Fiumedinisi, Furci, Itala, Mandanici, Nizza, Pagliara, Roccalumera, Rometta, S. Alessio, S. Teresa, Saponara, Savoca, Scaletta, Villaframca. Classificati cioè come il comune di Messina. Tra le principali ripercussioni: progettazioni con coefficienti più restrittivi, dunque maggiore presenza di ferro nelle strutture e limitazioni nelle altezze dei fabbricati rispetto alla larghezza delle strade. Argomenti al centro dell'incontro-dibattito che si terrà domani con inizio alle ore 15.30 nell'Aula magna dell'Università di Messina, organizzato dall'Ordine degli Ingegneri e dalla Commissione normativa sismica. Dopo l'apertura dei lavori da parte del presidente dell'Odine ingegneri Arturo Alonci, la presentazione del seminario da parte del presidente della Commissione normativa sismica Edoardo Milio e l'introduzione alle relazioni dell'ing. Manlio Marino, sono previsti gli interventi del dirigente generale dipartimento regionale protezione civile Tullio Martella su “La nuova normativa sismica e i nuovi criteri progettuali”; del prof. Giuseppe Muscolino ordinario di Scienze delle costruzioni su “Le verifiche tecniche urgenti delle strutture strategiche e rilevanti - Responsabilità e adempimenti delle amministrazioni locali; dell'ing. Leonardo Santoro dirigente Uob 5 del Dipartimento regionale protezione civile, dell'ing. Ferdinando Luminoso vice presidente Consiglio nazionale Ingegneri. La nuova classificazione suddivide il territorio nazionale in 4 zone di rischio sismico crescente e la principale novità è rappresentata dal fatto che l'intero territorio nazionale è ora da considerarsi sismico e che tutti i comuni, anche quelli precedentemente esclusi da ogni classificazione, sono inseriti nella zona 4, anche se quella a rischio più lieve. Dovranno ora essere sottoposti a verifica, ai sensi delle nuove norme tecniche, gli edifici di interesse strategico e le opere infrastrutturali. |