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Rassegna Stampa
30/06/2004 |
Raddoppio ferroviario Me-Pa I lavori procedono ma non esiste traccia della linea tra Patti e Castelbuono destinata a restare un'altra storica incompiuta Avanti adagio, con un “buco” di 152 chilometri Sicurezza e ammodernamento tecnologico tra Rometta e Messina: interventi prossimi all'ultimazione Graziella Mastronardo Stazioni, reti, sistemi, linee. Rfi, Rete ferroviaria italiana, soprattutto a partire dal disastro di Rometta Marea, costato la vita a otto persone, ha deciso di investire sul territorio siciliano, per troppo tempo considerato forse un unico, lunghissimo “binario morto”. C'è dunque tanto, tantissimo da fare, in particolare per garantire affidabilità e sicurezza e per migliorare la capacità e la funzionalità della rete. Per quanto riguarda la stazione centrale, i tempi sono ormai maturi: il completamento dei lavori appaltati, per un ammontare di circa 2,8 milioni di euro, infatti, è previsto per il prossimo mese di ottobre 2004. Nonostante il progetto del Ponte che – se attuato – rivoluzionerebbe radicalmente l'attuale sito. Estremamente più impegnativo, sia dal punto di vista esecutivo, sia da quello finanziario, invece, il programma per quanto riguarda le infrastrutture. E resta sempre il raddoppio Messina-Palermo la scommessa da vincere: un'opera che, finora, stando allo stato degli stanziamenti e della progettazione, è destinata a restare incompiuta: più o meno come l'autostrada lo è rimasta per oltre un quarto di secolo. Ultimati i lavori dell'interconnessione fra Terme Vigliatore e Novara/Montalbano (dicembre 2003) e attivata la prima fase (giugno 2003) del raddoppio fra San Filippo del Mela e Pace del Mela, è in corso la realizzazione delle opere civili della tratta Rometta Marea-Villafranca Tirrena (attivazione 2005) e San Filippo-Pace del Mela (dicembre 2004). Inoltre, si sta procedendo al raddoppio fra Patti e Terme Vigliatore (è il 2005 la data prevista per l'entrata in esercizio) e a costruire, nella stazione di Patti, la connessione alla nuova linea e una nuova Sottostazione elettrica a Furnari. Sul tratto di linea Patti-Messina sono in corso anche interventi di potenziamento tecnologico con la creazione di nuovi sistemi per il controllo della circolazione, apparati centrali statici e blocco automatico, per i collegamenti telefonici e per l'informazione al pubblico nelle stazioni. A marzo sono state avviate le procedure di gara per l'assegnazione dei lavori per le opere di consolidamento e adeguamento strutturale della gallera Tracoccia. La consegna dell'appalto è prevista nel novembre 2004. È sicuramente interessante il programma di Rfi per quanto riguarda l'ammodernamento della linea, non solo dal punto di vista strutturale, ma anche tecnologico. Sulla tratta Patti-Messina, infatti, sarà installato un sistema che governa il movimento dei treni nelle stazioni e regola automaticamente i segnali, comandando di fatto l'ingresso e l'uscita dei convogli. Sinora, invece, il “traffico” era affidato alle manovre degli addetti, attraverso un sistema meccanico (Acei). Lo stesso schema si ripeterà anche sulla linea, dove lo “scambio” dei binari avverrà elettronicamente. La tratta, inoltre, sarà attrezzata entro il 2005 – al pari di tutte le linee principali – con una tecnologia all'avanguardia per la telefonia cellulare, in grado non solo di consentire agli utenti di usare i loro apparecchi senza alcun disturbo anche in galleria, ma agli operatori dei treni di migliorare le comunicazioni, in particolare in prossimità dei segnali. Anche la diffusione sonora sui treni e nelle stazioni è destinata a essere adeguata, per garantire maggiori informazioni ai viaggiatori. L'intera linea sarà potenziata con il Sistema di comando e controllo (Scc) della circolazione, la cui sede centrale sarà a Palermo e da cui si “governerà” l'intera Sicilia: sarà il più avanzato sistema di gestione integrata della circolazione in campo ferroviario. L'Scc, oltre a gestire la circolazione in un raggio di centinaia di chilometri, è in grado anche di operare la diagnostica degli apparati, finalizzata alla manutenzione, alla tele-sorveglianza delle stazioni e all'informazione al pubblico. Ma questi investimenti sono di là dal “coprire” le reali esigenze di sviluppo dell'Isola. Basti pensare che ancora oggi per andare in treno da Messina a Palermo occorrono ben 4 ore! Dei 225 chilometri della linea tirrenica siciliana, infatti, sono a doppio binario solo i 18 chilometri da Messina a Villafranca, attivati a novembre 2001 nel tratto comprendente la galleria dei Peloritani, a luglio 2002 nella tratta fino a Villafranca, a ottobre 2002 fino a Messina Scalo, per un investimento complessivo di 122,1 milioni di euro. E ancora, i 17 chilometri tra S. Filippo del Mela e Terme Vigliatore (linea raddoppiata nei primi anni '90, per una spesa di 200 milioni di euro) e i 43 chilometri da Fiumetorto a Palermo. I 139 chilometri del tratto centrale tra Fiumetorto e Terme Vigliatore e i 13 tra S. Filippo del Mela e Villafranca sono ancora a binario unico. Il programma del raddoppio, del valore stimato di circa 5,9 miliardi di euro, è diviso in tratte funzionali. L'attivazione della nuova linea avverrà per fasi: entro il 2007 la Fiumetorto-Lascari, in affiancamento; nel 2008 la Lascari-Cefalù-Ogliastrillo e nel 2009 la Cefalù-Ogliastrillo-Castelbuono, con la realizzazione, in sotterranea, della nuova fermata a Cefalù. L'intervento consentirà di estendere sino a Castelbuono il servizio regionale, che attualmente avviene tra Palermo e Termini Imerese, con una frequenza media di un treno ogni 20 minuti. L'investimento complessivo è di 780 milioni di euro. Per la realizzazione del raddoppio tra Patti e Castelbuono, è stimato necessario un investimento di circa 4300 milioni di euro. Resta, dunque, un “buco” lungo 152 chilometri, che nessun accordo di programma ha ancora previsto di eliminaree di fronte al quale proprio nulla può Rfi. Così come per l'autostrada, occorre una vasta e costante mobilitazione delle comunità interessate ma – soprattutto, se ancora residua un barlume di dignità – della classe politica regionale e nazionale. Ne va dello sviluppo dell'intera Sicilia. |