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Rassegna Stampa
08/04/2005 |
L'impressionante sequenza di intimidazioni nel comprensorio rimasto per anni in un cono d'ombra Alla conquista della “zona grigia” - Giovanni Petrungaro MILAZZO – Il comprensorio Villafranca-Milazzo da tempo era definita una sorta di “zona grigia”, specie nel tratto compreso tra Torregrotta, Spadafora e Venetico. Dopo le due operazioni “Don” e “Don 2” che alla fine del 2001 avevano portato in carcere una dozzina di persone, i riflettori sembravano spenti. Fu nell'agosto del 2003, quando un attentato incendiario distrusse il supermercato Sigma di Torregrotta, di proprietà del presidente dell'Igea Virtus, Immacolato Bonina, che la situazione precipitò. Quella notte – era il 12 agosto – i malviventi infatti alzarono il tiro, mettendo in atto un'azione ad effetto – dalle possibili conseguenze devastanti – spingendo all'interno della struttura un'autovettura in fiamme. Parte proprio da questo l'indagine “Musco”, supportata finalmente dalla preziosa collaborazione di alcuni commercianti che hanno denunciato gli esattori del pizzo. Eloquente il caso del titolare di un negozio di mangimi di Torregrotta, che ha deciso di denunciare chi voleva costringerlo a cedere l'attività economica. Ma tornando alle azioni criminose, dopo l'episodio del Sigma, si assiste ad una vera e propria escalation e da Rometta sino a Milazzo. Il 14 agosto 2003 a Spadafora viene bruciato il furgone di un imprenditore operante nel settore del trasporto alimentare. Ancora intimidazioni nel centro tirrenico il 5 settembre, quando viene preso di mira il negozio di informatica-telefonia Spada-fast”. Nel frattempo a Rometta, quasi giornalmente si registrano incendi di autovetture (ben 8 solo a Rometta). A fine novembre poi l'attentato all'auto di un maresciallo dei carabinieri di Spadafora, induce il prefetto a convocare una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Nel nuovo anno (2004) va a fuoco il panificio “Il Fornaretto” di Milazzo: gli investigatori non hanno dubbi nel ritenere l'atto la conseguenza di una richiesta estorsiva non soddisfatta. Racket ancora in azione il 4 marzo a Torregrotta. I “postini” del pizzo prendono di mira la ditta Venumer di Barcellona, appiccando il fuoco ad una cabina contenente un macchinario per la pesa degli autoarticolati, sita nel cantiere dove si svolgono i lavori per il raddoppio ferroviario. Nel mese di maggio a Torregrotta, sempre il Supermercato Sigma di Bonina subisce una rapina da 10 mila euro e giorno 27 dello stesso mese un incendio distrugge l'auto del politico locale Pier Nicola Briuglia. Il 13 luglio, la malavita ritorna a Rometta e stavolta l'avvertimento è per il titolare di un negozio di maglieria e abbigliamento intimo. Stessa sorte, tocca il 12 agosto al lido “Splash” di Spadafora, uno dei luoghi di riferimento dell'estate tirrenica. Ingenti anche in questo caso i danni. I mesi autunnali si caratterizzano per una vera e propria offensiva della criminalità contro gli istituti di credito, gli esercizi commerciali e soprattutto contro le rivendite di tabacchi. Nel giro di due settimane ben sei rapine a mano armata a Spadafora, Monforte, Rometta e Villafranca, mentre a Milazzo sono i supermercati a finire nel mirino dei malviventi. È ormai vera e propria emergenza criminalità, e la situazione diventa quasi incontrollabile quando nel giro di un paio di mesi vengono distrutti da attentati incendiari prima una falegnameria a Villafranca, poi un'azienda di autotrasporti e movimento terra, la “Sicilmoter snc” di V. C. e F. C., ed ancora il cantiere navale “Naval Tecnica” di Giovanni Tricomi. L'ultima intimidazione a fine marzo, quando un incendio distrugge, a Condrò, 7 camion, un'autovettura e altre attrezzature della “Colgas srl” un'azienda impegnata nei lavori di realizzazione della rete di metanizzazione. |