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Rassegna Stampa
19/03/2006 |
L'obiettivo è tranquillizzare utenti ed enti locali che invece temono rincari L'Ato3 acque si fa i conti - Mariella Di Giovanni TORREGROTTA – Si è tenuto nell'aula consiliare un incontro tra le rappresentanze dei 15 comuni dell'Ato3 in vista dell'assemblea dei sindaci fissata per il 23 marzo, data in cui dovrebbe essere approvato l'adeguamento del piano idrico d'ambito e la rimodulazione del piano economico, finanziario e tariffario. All'incontro era presente l'ing. Pietro Anastasi nella sua qualità di referente del comprensorio, che comprende i 15 comuni compresi tra Villafranca e Santa Lucia del Mela, oltre alle rappresentanze di Torregrotta, Monforte San Giorgio, Condrò, Gualtieri Sicaminò e Rometta. L'ing. Salvatore Torre, funzionario tecnico dell'Ato, e Giustino Cantucci, funzionario amministrativo, hanno affiancato la dottoressa Musumeci nel suo intervento dell'Ato 3. Al fine di un'approvazione consapevole anche della rimodulazione del piano tariffario, che interessa molto da vicino i cittadini, preoccupati per eventuali aumenti dei costi del servizio idrico, la dottoressa Musumeci ha illustrato dettagliatamente sia i contenuti del piano economico che del piano tariffario. La tariffa media d'ambito per il primo anno di gestione del servizio idrico integrato dovrebbe ammontare a circa 0,96 euro per metro cubo e i Comuni dovranno verificare i loro ricavi attuali e operare un allineamento tra le tariffe attualmente applicate e la tariffa media d'ambito. I termini temporali dell'adeguamento saranno fissati dall'autorità d'ambito. I comuni con costi attualmente elevati saranno sicuramente avvantaggiati dall'allineamento, in quanto, una volta a regime il servizio, potrebbe ipotizzarsi per loro una riduzione delle tariffe idriche, diversamente dai comuni con tariffe attualmente troppo basse per i quali si profila comunque un aumento dei canoni. I comuni sono chiamati a rivedere il piano di riscossione delle tariffe, in quanto le entrate previsionali dovranno coprire tutti i costi e gli investimenti, allineando gradualmente i ricavi attuali con quelli previsionali. Le tariffe dovrebbero essere articolate prevedendo un consumo essenziale che tenga conto dei componenti dei nuclei familiari, da fornire a prezzi più bassi, per la sostenibilità dei costi da parte delle famiglie. Attualmente tra le tariffe che l'Ato acque prevede di incassare in relazione ai servizi che si impegna ad erogare e le tariffe dei Comuni c'è uno scostamento di circa un milione di euro per tutto il comprensorio. A ciò si aggiunge la necessità di individuare un ente gestore dei servizi dell'Ato idrico per non perdere i 122.320.000 di euro messi a disposizione dall'Unione Europea, in quanto la Sicilia regione a obiettivo 1 che deve operare adeguamenti infrastrutturali agli standard europei. Intanto a Milazzo il consiglio comunale si troverà presto ad affrontare la questione dell'adesione all'Ato acque. Le forze politiche sono divise proprio perché ritengono che si possa determinare un notevole aumento dei costi a fronte di un peggioramento del servizio. In tal senso alcuni consiglieri intervenendo anche nel question time hanno chiesto al sindaco di approfondire la questione prima di andare a determinare l'adesione alla società d'ambito per evitare ripercussioni negative. |