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Rassegna Stampa
13/09/2006 |
rifiuti Ancora insoddisfazione fra i sindaci dei Comuni compresi nell'Ato2 Piano d'ambito da rivedere, tariffe da ridurre g.p. VENETICO – Il nuovo piano d'ambito può essere ancora migliorato, a condizione che si modifichino i presupposti sui quali esso si basa. I sindaci dei 38 Comuni inseriti nell'Ato2 che in questi giorni stanno esaminando la nuova proposta formulata dal Cda, che prevede una leggera riduzione, evidenziano che ancora ci sono diversi aspetti da chiarire e hanno invitato i vertici della società ad un confronto. A farsi promotore dell'iniziativa, il primo cittadino di Venetico, Francesco Rizzo che qualche giorno addietro ha promosso una riunione con i colleghi del comprensorio, per fare il punto della situazione e verificare anche la possibilità di sganciarsi dall'Ato2 e tornare ad una gestione in proprio, magari in forma consortile, del comparto rifiuti, croce e delizia di qualunque amministrazione e soprattutto per i cittadini, chiamati a pagare salato per servizi che spesso non sono assolutamente all'altezza. «Nella bozza ricevuta – spiega Rizzo – i costi sono forniti dall'Ato e non da un'analisi autonoma e quindi se l'Ato ha sovrastimato gli stessi, anche il piano risulterebbe tale. Nella bozza ricevuta non sono riportati poi i costi analitici. Quanto all'ipotesi del servizio senza spazzamento con riduzione di costi, mi sembra una forma di economia assolutamente fittizia in quanto i costi del servizio, passando agli enti locali, graverebbero sempre sui cittadini. Inoltre i calcoli relativi allo spazzamento lasciano dubbi sulla modalità di analisi visto che c'è una evidente discrasia tra Comuni territorialmente più ampi del nostro e anche di Spadafora e che invece pagherebbero una quota di molto ridotta». Il sindaco poi ha fatto rilevare che l'ingresso nell'Ato sta comportando per il Comune una spesa di 468 mila euro, a fronte di un impegno precedente di 302 mila euro e «con un servizio migliore». Una considerazione che è stata fatta propria anche dai sindaci di Gualtieri Sicaminò, Torregrotta, Condrò, Villafranca e Rometta. Sulla proposta di gestione consortile qualche dubbio l'ha manifestato il sindaco di San Filippo del Mela, Giuseppe Cocuzza che ha rilevato in una nota che la società "Tirreno ecosviluppo 200°" si prefigge altri obiettivi peraltro già raggiunti. «Ma bisogna prendere atto che l'Ato sino ad ora non ha funzionato – ha replicato Rizzo – e senza modifiche avremo oltre a costi esorbitanti un servizio inefficiente. E anche la storia del contributo di 48 milioni di euro che la Regione ha previsto per equilibrare i costi regge, visto che si tratta sempre di soldi dei cittadini». Il sindaco di Venetico ha poi inviato una nota al presidente della Gesenu, la società che svolge il servizio per conto dell'Ato, informando anche il prefetto, in merito al sollecito di pagamento che la stessa società ha avanzato, per la somma di 7 milioni e 800 mila euro circa per servizi già resi. «Ho chiesto gli atti per verificare lo stato della gestione, vista la poca chiarezza della nota della Gesenu, anche perché nessuno può negare che relativamente a Venetico il servizio reso è stato realizzato solo al 40 per cento rispetto al Piano». «Quanto all'ipotesi di transazione per un milione e mezzo di euro sempre con la Gesenu che l'Ato ci ha comunicato – prosegue Rizzo – ritengo alla luce della rimodulazione del piano d'ambito, che vada rivista ed adeguata alle nuove previsioni economiche andando a sommare a tale cifra anche i due milioni di euro che nel nuovo piano tariffario sono considerate un'economia di gestione. In questo modo potrebbero essere ridotte le tariffazioni relative al 2005, prevedendo magari un conguaglio col 2006. E a questo punto mi chiedo: come sia stato possibile approvare un bilancio che complessivamente prevedeva tre milioni e mezzo di euro in più». |