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Rassegna Stampa
19/12/2010 |
L'assessore Bisazza si dimette Il sindaco: «Noi andiamo avanti» - Tonino Battaglia Ancora un colpo di scena mina il già precario equilibrio in cui da mesi versa la politica romettese. Antonio Bisazza, nominato assessore con la determina n. 592 del 12 novembre scorso, fa un passo indietro e rinuncia a un posto nell'esecutivo del sindaco Roberto Abbadessa. È la formalizzazione di un atto già visibile nei fatti, dato che Bisazza non aveva mai prestato giuramento e quindi non era di fatto insediato. La decisione viene spiegata in una lettera in cui si lamentano ad Abbadessa «notevoli incertezze ed incapacità sia nel gestire le risorse umane sia nel definire le nuove strategie ed il nuovo percorso da intraprendere, come base della scelta politica. Tutto ciò mi fa supporre – scrive Bisazza – che (il sindaco, ndc) non abbia ancora chiaro il progetto governativo da perseguire e con quale schieramento affrontarlo. Mi sarei aspettato una presa di posizione chiara e netta per il superamento della crisi. Da ciò vengono a cadere, a mio giudizio, i presupposti che vedevano la mia nomina ad assessore, vincolata ad un accordo ed un programma volto a superare l'attuale grave "smarrimento" politico ed amministrativo». Insomma, il "sacrificio" dell'ex assessore Santi Marmino, dimessosi per "dare la possibilità di nuovi equilibri per la formazione di un nuovo gruppo di maggioranza" dopo la fuoriuscita del gruppo "Vivi Rometta"non è servito per la stabilità auspicata dal primo cittadino, che dopo aver avvicendato 8 assessori in poco più di un anno, adesso viaggia con una giunta di 3 elementi (Salvatore Ruggeri, Andrea Di Perri, Antonino Venuto) e un gruppo consiliare che ufficialmente consta ora di soli 5 fedelissimi (Borghetti, Politi, Repici, Buonocore e Iarrera). «Voglio precisare che non c'è nessuna crisi – afferma dal canto suo il sindaco di Rometta, Abbadessa – e anzi si è instaurato un dialogo sia col gruppo Vivi Rometta sia con l'opposizione istituzionale che, sono certo, produrrà i suoi frutti. Martedì in consiglio presenterò la relazione annuale e quella sarà la sede di un confronto aperto sul programma che intendo portare avanti». |