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Rassegna Stampa
24/09/2002 |
Alle 18.56 di sabato 20 luglio s'interrompe la corsa dell'Espresso Palermo-Venezia L'Apocalisse piomba sull'estate: 8 morti e 47 feriti L'INCIDENTE, I SOCCORSI, LE VITTIME (f.c.) Un boato. E la tragedia si materializza. Corpi martoriati tra grovigli di lamiere, le urla di un numero non quantificabile di feriti rimasti intrappolati tra carrozze squarciate (alla fine saranno 47), il panico di chi – tra gli scompartimenti del convoglio diretto a Venezia – non riesce a trovare via di fuga, un lungo segmento di linea ferrata sconquassato, panico e lacrime tra i sopravvissuti di una tragedia che solo il fato ha deciso non assumesse dimensioni ancora più macroscopiche. L'Apocalisse piomba su Rometta alle 18.56 di sabato 20 luglio: il “Freccia della Laguna”, proveniente da Palermo, ha da mezz'ora circa superato la stazione di Milazzo. E va piano, perché i macchisti – uno di quali sarebbe morto sul colpo, Saverio Nania di San Filippo del Mela, l'altro, Marcello Raneri, è ancora ricoverato al Policlinico – non si fidavano e più volte avevano segnalato alle Fs anomalie su quel tratto. A duecento metri circa dallo scalo di Rometta il deragliamento: un giunto staffato mai fissato in via definitiva salta e tre carrozze fuoriescono dai binari per seguire una folle tangente. La casa cantoniera di Filippo Currò viene travolta dal convoglio, nessuno della famiglia vi si trova dentro: sono i primi “miracolati” di un disastro annunciato, dichiareranno i sindacati ma non solo. Comincia una mobilitazione straordinaria. La Prefettura mette in campo una task-force imponente per i soccorsi, ma sono molti i residenti di Rometta che acccorrono a prestare aiuto. S'aprono le case per ospitare i sopravvissuti, vigili del fuoco, militari dell'Esercito, addetti delle organizzazioni sanitarie e volontari della protezione civile provenienti da ogni dove, si riversano a Rometta; l'area viene circoscritta, i primi martoriati cadaveri vengono recuperati, i feriti distribuiti tra gli ospedali della provincia. Ma per 8 viaggiatori non c'è nulla da fare: si tratta di Saverio Nania, 43 anni, macchinista di San Filippo del Mela; Stefano La Malfa, 51, impiegato comunale di Milazzo; Placido Caruso, 76, originario di Milazzo ma residente a Messina; Giuseppina Mammana, ventiduenne siciliana residente in Germania; Miloudi Abdelhakim, 75 anni, marocchino di El Maaiz; Alì Abdelhakim, 33, El Gara (Marocco); Fatima Fauhreddine, 59 e Hanja Abdelhakim, a loro volta marocchine e, l'ultima, madre di due bambini rimasti feriti nel deragliamento. Li riporterà in Patria – giorni dopo – un padre, pilota delle linee aeree saudita, distrutto dal dolore. (f.c.) |