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Consiglio Comunale del 23 aprile 2008 “IL CONSIGLIO NON DEVE ESSERE COMPLICE DELLE MALEFATTE DELL’AMMINISTRAZIONE” Con queste parole l’ex capogruppo Giunta ha motivato la sua astensione dal voto sulla proposta dell’assessore al contenzioso Cirino per sanare la violazione del comma 1 dell’art. 191 del TUEL (Gli enti locali possono effettuare spese solo se sussiste l'impegno contabile registrato sul competente intervento o capitolo del bilancio di previsione e l'attestazione della copertura finanziaria di cui all'articolo 153, comma 5. Il responsabile del servizio, conseguita l'esecutività del provvedimento di spesa, comunica al terzo interessato l'impegno e la copertura finanziaria, contestualmente all'ordinazione della prestazione, con l'avvertenza che la successiva fattura deve essere completata con gli estremi della suddetta comunicazione). Ma andiamo ai fatti. Nel 2001 (assessore Ettore Lombardo, come ha riferito Abbadessa), il Comune, previo specifico invito a più ditte, riceve solo dalla ditta Laura Ryolo un preventivo di spesa per la fornitura di piante per S. Cono, con un prezzo superiore a quello indicato dall’Ente. Nel 2002, senza che il Comune avesse mai effettuato l’ordine, la ditta avrebbe eseguito una consegna emettendo la relativa fattura. Il condizionale è d’obbligo perché non risultano documenti firmati per ricevuta né si conoscono gli elementi necessari per riscontrare la fornitura (natura, qualità e quantità). Il Comune (Amministrazione e Uffici) non si sarebbero mai opposti alla fattura, che sarebbe stata ignorata fino a quando, nell’anno in corso, non è pervenuta la richiesta di regolamento della ditta interessata. Con la relazione dell’Ufficio Tecnico, allegata alla proposta di Cirino (manca il parere dell’esperto legale), viene affermato che, da “un sommario sopralluogo” effettuato oggi da dipendenti dello stesso Ufficio, risulterebbe la presenza di piante e che quindi la consegna sarebbe, in qualche modo, stata eseguita. Questo sarebbe bastato all’Ufficio relatore per giudicare corrispondente al prezzo di mercato il corrispettivo richiesto dalla ditta con la fattura del 2002. Da qui la proposta di Cirino di delibera di riconoscimento del relativo debito fuori bilancio che, per diverse ragioni, ha trovato la censura di tutti i consiglieri presenti, tranne Abbadessa e Marmino. Così, Giunta ha invitato il Consiglio a non rendersi “complice” di questo modo di amministrare, mentre Olivo temeva la creazione di un grave “precedente”. Perplessità sono poi state manifestate (Barbera, Di Perri, Olivo) sulla possibilità per questo “debito” di essere considerato un debito fuori bilancio, come sostenuto dal Segretario e dal Presidente Abbadessa, che hanno fatto riferimento all’art. 194 –c. 1 lett. e)- del TUEL (acquisizione di beni e servizi, in violazione degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3 dell'articolo 191, nei limiti degli accertati e dimostrati utilità ed arricchimento per l'ente, nell'àmbito dell'espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza). Secondo Barbera e Di Perri, mancherebbe infatti l’accertamento dell’entità dell’arricchimento dell’Ente oltre ad esserci stato il vizio iniziale discendente da un preventivo superiore al limite stabilito dal Comune e dalla mancanza dell’ordine. Bertè ha parlato di una vicenda “assurda” della quale andrebbero ricercati i responsabili, mentre D’Andrea si è posto la domanda su come possa essere stata ignorata dal Comune una fattura pervenuta sei anni prima, subito tacciata come “strumentale” da Abbadessa, per il quale il tempo trascorso si sarebbe reso necessario per consentire all’Ufficio di chiarire i fatti. Successivamente, alla richiesta di rinvio di Marcianò per consentire l’integrazione della relazione dell’Ufficio Tecnico è invece seguita la votazione. Hanno votato a favore della proposta Abbadessa, Marmino e, nonostante le loro argomentazioni durante la discussione generale, anche Di Perri e Olivo. Contrari Barbera, D’andrea e Cordaro; astenuti Marcianò, Bertè e Giunta. Dato che il Consiglio delibera con la maggioranza dei voti espressi dai votanti e che gli astenuti non si considerano votanti, la proposta di Cirino è passata (4 favorevoli e 3 contrari). L’ultima parola alla Corte dei Conti, cui sarà trasmessa la delibera. Luigi Politi |
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