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Appello rifiutATO. Appello rifiutATO. “La situazione è di grande confusione e soprattutto di grande incertezza”. Potrebbe sembrare la frase che i cittadini gridano alle istituzioni sin dal 2004, anno in cui hanno constatato sul loro territorio un’implementazione del sistema integrato dei rifiuti molto personalizzata. Secondo le disposizioni, questo sistema avrebbe dovuto utilizzare una forte raccolta differenziata (fino al 70%), integrata col vecchio ciclo dei rifiuti, che, assieme alle economie di scala (risparmio di costi) permesse dal “consorziamento” dei Comuni, avrebbe dovuto consentire un risparmio economico per gli utenti con grandi risultati in termini di tutela ambientale. La previsione di queste alte percentuali di raccolta differenziata ha portato alla chiusura di molte discariche “irregolari”, in quanto con la differenziazione le discariche avrebbero ricevuto solo le ceneri dei termovalorizzatori che a loro volta avrebbero bruciato, producendo energia, solo la percentuale di indifferenziata risultatante dopo il riciclo, l’utilizzo e la separazione dell’umido per la produzione di altra energia. Ora, la mancata effettuazione della raccolta differenziata, elemento base del sistema, crea l’allarme sociale, raccolto con la recente proroga dello stato di emergenza dalla Presidenza del consiglio dei ministri, e le diseconomie che pagano i cittadini con la bolletta triplicata. Queste circostanze sono note agli amministratori sin dalla costituzione dell’ATO ME2, tuttavia solo oggi i sindaci, soci di questa spa, dopo essere rimasti indifferenti alle criticità segnalate dai cittadini, dal Prefetto, dal Giudice e dai mass media, parlano della grande confusione e soprattutto della grande incertezza generate dall’ATO. Anche se intempestiva, avrebbe potuto corroborare gli sforzi dei cittadini se non fosse che tale presa di coscienza è stata determinata dal trasferimento dei debiti dell’ATO ME 2 ai comuni interessati (€ 675.000 per Rometta), con la nomina di un commissario ad acta per la istituzione del relativo capitolo e con il conseguente rischio di dissesto degli enti locali (l’avanzo di amministrazione del Comune di Rometta ammonta a circa 295.000 e si attende il riconoscimento di debiti fuori bilancio). Se proprio non si può richiedere di essere previdenti, si può almeno chiedere ai nostri Sindaci di ascoltare con umiltà la voce dei cittadini che spesso vivono sulla loro pelle e, purtroppo, tramandano ai loro figli, gli errori della loro politica.
Dott. Luigi Politi (presidente Associazione ROMETTA CITTA’ TURISTICA) |
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