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Sagra dell'Asparago Pungitopo Lettera ApertaRitengo un mio preciso dovere, quale presidente di Vivirometta, ringraziare quanti con grande passione ed impegno hanno contribuito al successo della “Sagra dell’asparago pungitopo”, dalla sua ideazione, a cui hanno concorso tutti i soci di vivirometta, alla organizzazione ed alla realizzazione, con il supporto dell’amministrazione comunale e con il concorso fattivo e prezioso di tante associazioni (Banda musicale “Città di Rometta”, Complesso bandistico “Città di Rometta”, Associazione culturale Marduk, Circolo femminile “Tre torri”, Associazione teatrale “Saro Costantino”, Associazione Giva, Fidal di Messina, Misericordia di Spadafora) e di tantissimi cittadini. Non si può non esprimere grande soddisfazione per una entusiasmante e serena festa di popolo alla quale, nelle varie fasi, hanno partecipato, direttamente ed indirettamente, centinaia di romettesi con un entusiasmo che da tempo non si vedeva nella nostra città. Nel contempo, ancorché Vivirometta -come sempre- lascia che siano solo i fatti ed i comportamenti a caratterizzare il proprio impegno sociale e politico, nel caso in specie, ritengo opportuno evidenziare espressamente i risultati di “merito” e di “metodo” che abbiamo inteso perseguire, riuscendoci -visto il risultato- pienamente. Vivirometta ha inteso realizzare una “vera sagra” ed è stato significativo vedere alcuni andarsene, senza degustare i prodotti a base di asparagi sapientemente preparati dalle nostre donne, sol perché per avere il pass era necessario dare un contributo di 2 euro e, nel contempo, vedere vecchietti, giovani sposi con le carrozzine, ecc…, con molta serenità e soddisfazione, accedere ai vari stands. Nell’ideare la “sagra” ci si è posti il raggiungimento di alcuni indispensabili obiettivi che rendessero possibile: a) recuperare le nostri tradizioni più genuine e socialmente significative; b) mettere “in vetrina” il prodotto del nostro territorio che più lo caratterizza; c) permettere di vivere e conoscere i nostri boschi; d) dare un modesto contributo alla nostra asfittica economia; e) consentire a tutti bambini, donne, anziani ecc… di poter tranquillamente gustare le saporite pietanze preparate, sottraendoli alla calca e …dall’arrembaggio dei più…intraprendenti ed a cogliere le occasioni del mangiare…a sbafo; f) metodologicamente: raggiungere gli obiettivi prefissati con criteri di trasparenza e di rigore nell’uso delle risorse economiche (pubbliche o private che fossero) con il necessario conseguente rendiconto pubblico sulla provenienza dei denari adoperati e di come gli stessi sono stati spesi (al centesimo di euro). Tutte le giovani (e non solo) generazioni di romettesi, se si escludono forse le ultime, hanno avuto caratterizzata la loro gioventù dall’andare a raccogliere “i sparici”, che diveniva un momento di spensieratezza ed anche un modo concreto per contribuire alle modeste economie delle loro famiglie; si pensi al ruolo importante che sempre hanno avuto “i sparici”, soprattutto nei periodi di particolare carestia, nei periodi di guerra o nell’immediato dopo guerra; due uova delle proprie galline “chi sparici” e si poteva cenare. Anche per tali motivi, si è visto nell’asparago pungitopo il prodotto più tipico che potesse caratterizzare il nostro territorio attraverso una “sagra”. Si è provveduto a raccogliere oltre 500 kg di asparagi e, quindi, è stata anche una importante occasione di vivere e conoscere (e rispettare) i nostri splendidi boschi che non tutti i romettesi di oggi purtroppo conoscono, insieme con la variopinta e ricca flora che li caratterizza. Conoscenza dei nostri boschi anche quale preciso viatico per impedire l’uso illegittimo e distruttivo che ancora oggi si permette di effettuare. In questo che è stato il numero … zero, si è stati particolarmente attenti a verificare la bontà reale delle scelte di localizzazione, di organizzazione, ecc.., al fine di individuare gli errori e le migliorie da apportare in futuro. Volutamente, al fine di prendere le “misure” della manifestazione, abbiamo un pò anticipato rispetto alla sua collocazione cronologica che potrà essere per l’avvenire spostata all’ultimo sabato di aprile o, meglio, al sabato successivo alla festa di San Leone (secondo sabato di maggio). Si ha l’idea di strutturare la manifestazione in modo diverso con il coinvolgimento diretto di tutte le associazioni e attività commerciali (in particolare, i ristoratori) con il dichiarato intento di dare un contributo alla nostra asfittica economia e di strutturare in modo organico l’organizzazione di tutte le forze disponibili da adoperare anche per la realizzazione delle altre manifestazioni che, tutti insieme, potremo realizzare. Rometta dovrà diventare la città in cui si possono tutto l’anno gustare le varie pietanze a base di asparagi, a partire dalla focaccia e dagli arancini agli asparagi (un affettuoso ringraziamento va agli amici del “Catoiu”), e la “sagra”, oltre ad un momento di divertente sereno modo di stare insieme, dovrà divenire la vetrina e la spinta a che a tutti gli abitanti della zona conoscano tali inedite pietanze che i nostri ristoratori offriranno. Nelle prossime “sagre”, accanto alle attività musicali (patrimonio di Rometta non sufficientemente valorizzato) intenderemmo recuperare alcuni modi tipici di cantare durante il duro lavoro dei campi (in cui si cimentavano i nostri progenitori); vorremmo mettere in vetrina l’eredità artistica lasciataci dal nostro compianto amico Saro Costantino; intenderemmo gradatamente innestare delle piccole attività economiche, anche relative ad attività tradizionali che vanno perdendosi (realizzazione di utensili di vimini e canne), la realizzazione e la vendita di piante di asparagi o anche di corbezzoli (mbriacheddi) in vasi da vendere (che bene potrà realizzare la nostra “Magnolia”), la vendita ai nostri ospiti durante la sagra di asparagi da portarsi a casa, ecc…. Insomma, la “sagra”, vorrà essere per l’avvenire un vero e proprio laboratorio aperto a tutte le idee ed i contributi, in cui mettere in campo le grandi energie che hanno da sempre avuto i romettesi, per contribuire, tutti insieme, con grande armonia, alla crescita della nostra splendida città e del suo territorio, riappropriandoci del nostro futuro e recuperando con orgoglio le nostre invidiate tradizioni. Con affetto Rometta lì 19 aprile 2010 Nicola Merlino |
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